Titolo originale FABRIZIO DE ANDRÉ E PFM Il concerto ritrovato. Docufilm (colore). Durata min. Italia 2019 (Nexo Digital)
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Lo storico filmato del concerto di Fabrizio De Andrè con la PFM, recentemente ritrovato dopo essere stato custodito per oltre 40 anni dal regista Piero Frattari che partecipò alla realizzazione delle riprese
Dopo un lungo periodo di ricerca con il supporto di Franz Di Cioccio, il nastro che si credeva perduto per sempre è stato rintracciato e grazie al regista Piero Frattari, che lo ha salvato e conservato nel corso dei decenni, è stato recentemente possibile restaurarlo.
Il film Fabrizio de Andrè e Pfm – Il Concerto Ritrovato, diretto da Walter Veltroni, è distribuito da Nexo Digital.
Il 3 gennaio 1979 Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi tengono un ‘Concerto per la città”. La città in questione è Genova, la ‘sua’ (di Faber) città. Di quell’evento c’era una registrazione autorizzata ma scomparsa. Ritrovata, compare ora sullo schermo accompagnata da ricordi dei partecipanti che Walter Veltroni ha raccolto e collocato a prologo del concerto.
È noto che Fabrizio De André non amasse né tenere concerti né, tantomeno, che questi venissero ripresi. La deroga ad entrambe queste sue volontà rende questo film davvero straordinario.
Già dal 1975 aveva ceduto sul fronte dei concerti proponendo le proprie canzoni quasi ed esclusivamente nella versione originale. L’incontro con i componenti della PFM lo spinse ad un ulteriore passo. Passo che si trattava di un rischio perché erano due mondi (e due tipologie di pubblico) che si andavano a fondere. Il ‘chimico’ di “Non al denaro all’amore né al cielo” lo avrebbe forse definito ‘un esperimento sbagliato’ ma non Fabrizio che, come ricorda Dori Ghezzi, amava tutto quello che poteva apparire come improbabile. Così: concerto fu. Non privo, in alcuni casi, di contestazioni e tensioni che, insieme alla sua genesi, vengono rievocate in un viaggio in treno dalla stessa Dori, Riondino, Di Cioccio e Djivas.
A qualcuno potrebbe sembrare un percorso troppo lungo in attesa dell’esplodere di musica e parole e invece si rivela come un viaggio nel passato che ci fa comprendere come gli artisti, quando sono pienamente tali, possano far scaturire qualcosa di profondamente nuovo e valido dalla fusione di visioni e personalità anche molto differenti.
Quando poi il concerto, presentato nella sua integralità, ha inizio si è davvero pronti per ‘entrarci dentro’. Anche grazie ad immagini che, proprio grazie alle imposizioni di Faber, assumono un valore di servizio che non le rende ancillari ma determinanti. De André autorizzò, come detto, le riprese pretendendo però che non interferissero nella maniera più totale con il concerto. Ecco allora che, impedite evoluzioni e ‘bellurie’ delle camere, suoni e parole conservano, grazie anche a una rigenerazione in audio 5.1, tutta la purezza e la capacità di emozionare che ebbero quella sera.