Con Anya Taylor-Joy, Bill Nighy, Callum Turner, Mia Goth, Josh O'Connor, Chloe Pirrie.
Titolo originale Emma. Commedia (colore). Durata 120 min. Usa 2020 (Universal Pictures)
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Inghilterra, inizio ‘800. La giovane e benestante Emma, orfana di madre e figlia di un brontolone ipocondriaco, passa le giornate a spettegolare e organizzare la vita sentimentale delle persone a lei vicine. Legata a Mr. Knightley, fratello del marito di sua sorella Isabella, Emma cerca prima di arrangiare il matrimonio fra l’amica Harriet e il pastore del villaggio, poi cade in preda alla gelosia dopo l’arrivo della bella Jane, dotata di uno straordinario talento musicale.
Tra dichiarazioni d’amore malriposte, inganni e sotterfugi, la vita di Emma procede operosa ma tranquilla, fino a quando l’evidenza dell’amore per Mr. Knightley costringerà entrambi a cedere l’uno all’altra.
Nuova trasposizione del classico di Jane Austen, trasformato in un elogio femminista della forza della parola e dei sentimenti, dietro la patina scintillante dei colori e dei costumi.
Nel ristretto numero di soluzioni a disposizione di un adattamento da Jane Austen, Emma. (con il punto nel titolo, come a ribadire l’intenzione di realizzarne una trasposizione definitiva), gioca innegabilmente bene le proprie carte. Regia, interpreti, ambienti, scenografie, costumi, dialoghi: nella trasposizione della fotografa e autrice di videoclip Autumn de Wilde, alla prima prova col cinema, tutto trasmette una artificiosità che accentua sia il carattere frivolo della protagonista, sia la caustica eleganza della scrittura di Jane Austen.
L’Inghilterra rurale d’inizio Ottocento è raffigurata come un mondo idilliaco dai colori pastello, ritmato dalle stagioni ma costretto nelle geometrie razionali di architetture, arredi, abbigliamenti, acconciature.
Una società benestante ma spasmodicamente legata all’apparenza, all’espressione visiva e verbale del proprio privilegio, che si trasforma in una prigione di parole e oggetti.