Con Riccardo Scamarcio, Lou de Laâge, Pierre-Henry Salfati, Astrid Meloni, Nicola Rignanese.
Titolo originale . Drammatico (colore). Durata min. Italia 2022 ( Vision Distribution)
Elio De Angelis è il proprietario di una masseria ricevuta in eredità dal padre che aveva intrecciato un legame di reciproca stima con un gruppo di ebrei ultra-ortodossi di Aix-Le-Bains. Costoro giungono ogni anno per acquistare dei cedri che debbono essere perfetti per poter essere usati in una cerimonia religiosa specifica. Tra di loro c’è la giovane Esther che sta iniziando a non sopportare più le restrizioni che la comunità le impone.
Stéphane Freiss alla sua opera prima affronta con coraggio, ma anche con sensibilità, il tema dell’ortodossia religiosa affiancandolo a quello del legame ancestrale con la terra.
Per comprendere meglio questo interessante film è necessario innanzitutto essere a conoscenza di quale significato assuma il cedro per gli ebrei. Il Sukkot o Festa delle capanne ricorda il passaggio del popolo ebreo dalla schiavitù in Egitto alla Terra Promessa e, in particolare, il periodo trascorso nel deserto. La Torah prescrive di fare uso per la festa di quattro vegetali: un ramo di palma, tre rami di mirto, un ramo di salice (che vengono legati insieme con della canapa) e un cedro che viene tenuto nell’altra mano. Ci sono poi molte regole che l’aspetto del frutto deve rispettare oltre a quella che non deve essere il risultato di innesti che ne pregiudicherebbero la purezza.
Il compito degli uomini della comunità è quello di ispezionare ogni frutto per decidere se sia o meno corrispondente alle esigenze. Una delle lodi che essi pronunciano è “le haim” che significa, come il titolo, “alla vita”. Una vita che però costringono entro un’infinità di regole alcune delle quali (e non sono poche o poco importanti) riguardano le donne. Una delle quali, la giovane Esther, sta iniziando ad avvertirne il peso.