Titolo originale . Documentario (colore). Durata 105 min. Italia 2023 (Medusa)
Milano, 19 febbraio 2023. Teatro alla Scala. Paolo Conte, 86 anni, sta per esibirsi in concerto con i suoi strumentisti con una scaletta pensata apposta per l’occasione. Tra il pubblico sono presenti molte personalità della cultura, della politica e dello spettacolo. Ripropone nel repertorio alcuni dei brani più famosi per un evento di eccezionale rilievo.
Ha la struttura di un film-concerto. Ci sono l’attesa, l’entrata sul palco e gli applausi del pubblico. Poi il volto di Paolo Conte, con la sua voce inconfondibile di cui lui stesso ne ha parlato come un handicap che segna il timbro unico dei suoi brani.
Ma questa è solo una parte di Paolo Conte. Il maestro è nell’anima, nato da un’idea di Caterina Caselli e diretto da Giorgio Testi che ha anche scritto la sceneggiatura assieme a Pasquale Plastino. La voce appunto. Profondamente cinematografica, evidente anche in quella gran commedia sottovalutata di Lawrence Kasdan, French Kiss, dove Via con me accompagna la camminata di Meg Ryan per le strade di Parigi.
Ma anche il suo volto continua a bucare l’inquadratura con una forza magnetica. Si era già visto nel bel documentario di Giorgio Verdelli Paolo Conte, via con me e anche nella sua testimonianza-ricordo nel recente Enzo Jannacci. Vengo anch’io. Ma soprattutto la sua immagine del presente sembra dialogare con quella del passato, evidente nel filmato d’archivio sullo schermo in cui Paolo Conte parla della sua insoddisfazione nell’incisione dei dischi ma soprattutto del modo in cui nascono le sue canzoni dove in testa ha già la musica e le parole arrivano dopo e cita l’esempio del brano Max.