Con Johnny Depp, Mia Wasikowska, Sacha Baron Cohen, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Andrew Scott, Rhys Ifans, Ed Speleers, Frances de la Tour.
Titolo originale Alice Through the Looking Glass. Fantastico, Avventura, Animazione (colore). Durata 105 min. U.S.A. 2016 (Walt Disney Studios Motion Pictures Italia)
L’unica maniera di arrivare all’impossibile è pensare che sia possibile.
A sei anni dall’ “Alice in Wonderland” che, nel 2010, vide il visionario Tim Burton impegnato a trasformare in un lungometraggio live action 3D il testo “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, pubblicato da Lewis Carroll nel 1865, si riparte nel bel mezzo del mare in burrasca.
Perché, nuovamente con le fattezze di Mia Wasikowska, la protagonista della fantastica vicenda già approdata al cinema nel 1951 tramite il cartoon Disney “Alice nel Paese delle Meraviglie” scopriamo qui aver realizzato il suo sogno navigando in mare aperto, al timone della propria nave.
Fino al momento in cui, tornata a Londra, si allontana rapidamente da un ricevimento e, incontrato il Brucaliffo ora divenuto farfalla blu, viene condotta da esso dinanzi a uno specchio magico attraversando il quale si ritrova nuovamente nel regno del Sottomondo.
Evento che segna, inevitabilmente, il ritorno in scena di tutti i suoi amici, dal Bianconiglio all’ansioso e lunatico Leprotto Marzolino, senza dimenticare Pinco e Panco e lo Stregatto doppiato nella versione originale da Alan Rickman, cui il film è dedicato. Film che, destinato a proseguire con la rivelazione che il Cappellaio Matto non è più in sé ed ha perso la sua “moltezza”, non vuole essere, però, una fedele trasposizione del secondo libro carrolliano “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”.
Infatti, con il sopra menzionato Burton relegato al solo ruolo di produttore e James Bobin – regista de “I Muppet” – che lo sostituisce dietro la macchina da presa, è una sceneggiatura tutta nuova di Linda Woolverton a fare da base alla oltre ora e cinquanta di visione. Sceneggiatura che prevede Alice inviata da Miriana alias Anne Hathaway alla ricerca di Tempo, creatura metà uomo e metà orologio cui concede anima e corpo Sacha Baron Cohen e che, residente in un vuoto infinito, possiede la Cronosfera.
Oggetto metallico dalla forma sferica, quest’ultimo, che consentirebbe alla giovane di tornare indietro nel tempo per salvare la famiglia del già citato personaggio ancora magnificamente incarnato da Johnny Depp, ma su cui ha messo gli occhi anche la Iracondia interpretata da Helena Bonham Carter, bandita dal regno da sua sorella.
Paradossalmente, però, mentre abbiamo anche il Rhys Ifans di “Anonymous” nei panni di Zanik Altocilindro, i toni dark sembrano essere maggiormente accentuati rispetto al capostipite a firma di colui che ha fatto dell’oscurità il marchio di riconoscimento dei suoi migliori lavori.
Un aspetto che contribuisce non poco ad evidenziare un determinato sapore (quasi affascinante) da b-movie in salsa hollywoodiana emergente dall’operazione, il cui plot non rappresenta altro che un pretesto per poter inscenare la sequela di movimentate situazioni. Sequela volta a lasciar intendere da un lato che il tempo è molte cose ma non denaro, dall’altro che, una volta sfoderati gli inevitabili elogi alla lodevole cura di scenografie, fotografia ed effetti speciali, non rimane nulla da dire a proposito di questo secondo capitolo.
Del resto, oltre ad apparire piuttosto fiacco si rivela anche freddo… proprio come buona parte delle generazioni di bambini d’inizio terzo millennio cui si rivolge e che, magari, lo apprezzano.