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Dogman

di Matteo Garrone

Con Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Nunzia Schiano, Adamo Dionisi, Francesco Acquaroli, Alida Calabria, Gianluca Gobbi.

Titolo originale Dogman. Drammatico (colore). Durata 102 min. Italia 2018 (Produzione: Archimede, Le Pacte, Rai Cinema Distribuzione: 01 Distribution)

Dogman

Dogman è un film del 2018 diretto da Matteo Garrone.

La pellicola si ispira al cosiddetto delitto del Canaro, l’omicidio del criminale e pugile dilettante Giancarlo Ricci, avvenuto nel 1988 a Roma per mano di Pietro De Negri, detto er canaro.[1] Tuttavia la trama se ne discosta molto col procedere dei minuti.

2018 – Festival di Cannes

Periferia di Roma.[2] Marcello è un uomo piccolo e mite che vive nella periferia della città; possiede un locale di tolettatura per cani e divide le sue giornate tra il modesto lavoro, l’amore per la figlia Alida e un pacifico rapporto con i suoi vicini. Per arrotondare spaccia cocaina: questo lo porta a instaurare una torbida amicizia con Simoncino, un delinquente locale che con piccoli crimini e atti di violenza terrorizza gli abitanti del posto, senza che nessuno abbia il coraggio di intervenire; Marcello dal canto suo gli procura la droga, lo aiuta in alcune rapine e subisce passivamente i suoi soprusi, accontentandosi della minima percentuale che Simoncino gli rende.

Un giorno Simoncino scopre che il negozio di Marcello comunica direttamente con quello di un orafo con una parete in cartongesso e gli propone di svaligiarlo abbattendo il muro che separa i locali, ma facendo un lavoro pulito. Marcello rifiuta poiché non vuole rovinare il rapporto con gli abitanti del quartiere, ma alla fine deve cedere alla prepotenza di Simoncino che lo minaccia. Questi compie il furto ma fa in modo di lasciar incolpare Marcello: posto di fronte alla scelta se denunciare il suo complice o andare in galera, l’uomo sceglie quest’ultima opzione e viene incarcerato per un anno.

Scontata la pena Marcello trova difficile tornare alla sua vita: gli affari vanno male e dopo quanto accaduto gli altri abitanti del quartiere lo emarginano. Simoncino, posto di fronte alla richiesta del pagamento della sua parte, gliela nega poiché l’ha completamente dilapidata per comprare una motocicletta. Marcello, meno remissivo rispetto al passato, reagisce danneggiandogli la moto con una spranga; il giorno dopo Simoncino lo picchia e umilia davanti a tutti, e così Marcello inizia a meditare vendetta.

Marcello torna da Simoncino e gli dice di aver stretto un rapporto con certi spacciatori, i quali si recheranno al suo negozio per una consegna di cocaina. Marcello gli propone di rapinarli: Simoncino si nasconderà in una gabbia per cani e approfitterà della loro distrazione per rubargli droga e incassi. Il piano si rivela però una trappola, Marcello rinchiude Simoncino nella gabbia per vendicarsi e promette di farlo uscire solo se gli chiederà scusa. Tuttavia la situazione precipita. Simone inizia a dimenarsi e a distruggere la gabbia riuscendo ad uscire con testa e spalle; Marcello allora lo colpisce alla testa con una spranga e, mentre è privo di sensi, lo mette sul lavatoio dei cani con mani e piedi legati e con una catena al collo. Mentre Marcello gli sta medicando la ferita da lui stesso causata, il criminale si sveglia e tenta di strangolarlo, così Marcello arriva a impiccarlo con la catena, riuscendo a salvarsi la vita.

Morto Simoncino, Marcello porta il cadavere nelle campagne per bruciarlo, poi torna nel quartiere per comunicare agli abitanti di averli liberati dal loro incubo. Questi però sembrano ormai ignorarlo completamente, Marcello torna quindi indietro, spegne le fiamme e porta a spalla il cadavere di Simoncino fino al quartiere allo scopo di mostrare a tutti ciò che è riuscito a fare, però tutti sembrano spariti. Marcello allora lascia per terra il cadavere di Simone e si siede nel parco davanti a casa sua con il suo cane, riflettendo in solitudine su quanto accaduto.

Programmazione film
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA