Con Isabelle Huppert, Gaspard Ulliel, Julia Roy, Marc Barbé, Richard Berry, Didier Flamand, Ellen Mires.
Titolo originale Eva. Drammatico (colore). Durata 102 min. Francia 2018 (Teodora Film,Macassar Productions)
Trama: Eva
Bertrand è stato badante di un anziano scrittore a cui ha sottratto, al momento della morte, il testo inedito di uno spettacolo teatrale attribuendosene la paternità. Ottenuto il successo sul palcoscenico è ora messo sotto pressione dall’impresario che gli ha versato un cospicuo anticipo per una nuova pièce. Conosciuta del tutto per caso una misteriosa donna che si fa chiamare Eva e che si prostituisce chiedendo alti compensi, cerca di trarre dagli incontri con lei materia per una creatività di cui è privo.
All’origine di questo lavoro di Benoit Jacquot c’è un romanzo della Serie Noire datato 1946 scritto da James Hadley Chase. Da quel romanzo già Joseph Losey nel 1962 aveva tratto un film con lo stesso titolo avente al centro Jeanne Moreau.
La realizzazione fu travagliata da contrasti con la produzione che portarono a un’opera che non risulta tra le più ricordate nella filmografia del regista. Ora Jacquot, come era già accaduto con Diary of a Chambermaid, affronta la sfida di girare un film che è di fatto un remake cercando di far dimenticare l’originale. Va detto che la visione invita a condividere la posizione dei produttori che nel passato hanno convinto il regista a rinunciare all’impresa.
È vero che Isabelle Huppert è diventata l’interprete privilegiata per chi voglia portare sullo schermo un personaggio femminile dalla sessualità non solare. Questo però invita inevitabilmente a fare un confronto tra l’età che la Moreau aveva quando accettò lo stesso ruolo e quella dell’attrice francese. Ognuno può andarsele a verificare rendendosi conto che, per quanto ben portata (come si usa dire) la differenza c’è e mette in gioco la tenuta complessiva della vicenda soprattutto se messa a confronto con Julia Roy che qui è la fidanzata del protagonista.