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I primitivi

di Nick Park

Con Cast (voci italiane): Riccardo Scamarcio, Salvatore Esposito, Paola Cortellesi, Corrado Guzzanti, Chef Rubio, Greg, Alessandro Florenzi.

Titolo originale Early Man. Animazione, Avventura, Commedia (colore). Durata 87 min. Gran Bretagna, Francia 2018 ( Lucky Red)

I primitivi

I primitivi

Trama:
All’alba dei tempi, tra creature preistoriche e natura incontaminata, la vita è perfetta per il primitivo Dag e per la sua adorabile e bizzarra tribù. La tranquillità dell’Età della Pietra viene però travolta dall’arrivo della potente Età del Bronzo, che costringe tutti ad abbandonare la propria casa. Lo scontro tra civiltà prende la forma di un’epica sfida in un gioco di cui fino a quel momento Dag non aveva mai sentito parlare, a differenza dei suoi nemici, già maestri in campo grazie a Dribblo.
Contro qualsiasi probabilità di vittoria e schierandosi contro il parere del prudente e saggio Barbo, Dag insegnerà a Grullo, Gordo e agli altri imbranati cavernicoli come giocare… a calcio!
Il risultato è un completo disastro. Quando però Dag recluta Ginna, energica e appassionata tifosa, le cose iniziano a migliorare. Usando come campo di allenamento i vulcani ribollenti, i geyser fumanti e le rocce dei canyon, i primitivi imparano a superare i propri limiti e a credere in sé stessi. Nonostante i tentativi di Lord Nooth di indebolire la squadra dei primitivi nascondendo segreti importanti sul loro passato, niente e nessuno riuscirà a fermarli.

PANORAMICA SU I PRIMITIVI:

Al di là del successo dei Flintstones (1960-66 di Hanna & Barbera), giocato sul modello della sitcom e sulle gag anacronistiche, un altro soggetto di stampo “preistorico” celebre e umoristico è stato quello della strip B.C. di Johnny Hart (pubblicata dal 1958 e tuttora in corso). L’atmosfera de I primitivi può inoltre richiamare alla mente un recente successo della DreamWorks Animation, I Croods, codiretto dal creatore di Lilo & Stitch, Chris Sanders. Nonostante la diversa sensibilità tra umorismo americano e inglese, I Croods aveva comunque una potente radice britannica, basandosi su un soggetto scritto anche da John Cleese, ex-Monty Python.

Tra le voci originali de I primitivi, Tom Hiddleston (il crudele Lord Nooth), non è nuovo a esperienze nel doppiaggio di cartoon: è stato un eccellente giovane Uncino in Trilli e la nave pirata (2014) e ha partecipato pure al doppiaggio della serie Netflix Trollhunters targata DreamWorks Animation. Il grandissimo Timothy Spall invece, qui voce del capo Bobnar, era già stato per la Aardman il topo contrabbandiere Nick in Galline in fuga. Tra i doppiatori italiani, Riccardo Scamarcio è alla sua prima esperienza come voce del protagonista Dag (in originale Eddie Redmayne). Paola Cortellesi invece, che sostituisce nel ruolo di Ginna la Maise Williams del Trono di Spade, ha una sensibile militanza nell’animazione: era nel cast di doppiaggio infatti di Cars 2, Il piccolo principe, Persepolis e Il re ed io.

Anche se il regista del film Nick Park è considerato uno dei padri della Aardman Animations, non ne fu tuttavia tra i fondatori, nel lontano 1972. L’inglese Aardman fu infatti creata da Peter Lord e David Sproxton, mentre Park si unì al gruppo come animatore solo nel 1985, divenendo tuttavia in poco tempo un autore a tutto tondo. Mentre lavorava su A Grand Day Out (1989), primo cortometraggio di Wallace & Gromit, sue creazioni, diresse un esplosivo brevissimo corto vincitore dell’Oscar, “Creature Comforts”, un mockumentary che faceva parlare animali di uno zoo con le voci di persone della strada, intervistate sulle loro condizioni di vita. Il successo di queste due creazioni ha finito per collocare Park ai vertici della Aardman, tanto che per il primo lungometraggio di fiction dell’azienda, Galline in fuga (2000), ha affiancato alla regia il fondatore dell’azienda Peter Lord. Oltre a quest’ultimo, Nick ha al suo attivo anche il lungometraggio dedicato ai suoi Wallace & Gromit, cioè La maledizione del coniglio mannaro (2005), codiretto con Steve Box. Questo I primitivi segna il suo primo assolo alla regia di un film di lunga durata.

CRITICA DI I PRIMITIVI:

Con una lettura metaforica che guarda a Fuga per la vittoria, Nick Park si lascia alle spalle i suoi Wallace & Gromit e abbraccia una satira/omaggio al gioco del calcio in salsa cavernicola. La costruzione della storia e dei protagonisti è piuttosto risaputa, ma la forza del surrealismo anarchico della Aardman, puramente britannico, sopravvive sottotraccia e strappa diverse risate pure, di pancia. Non avrà la poesia di Galline in fuga, non avrà lo slapstick capolavoro di Shaun – Vita da pecora: Il film, però è un rarissimo caso di animazione di livello concentrata sul gioco del calcio: gli autori inglesi garantiscono che gli spettatori italiani colgano la satira e la sincerità.

Programmazione film
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