Con Keira Knightley, Gugu Mbatha-Raw, Jessie Buckley, Keeley Hawes, Phyllis Logan.
Titolo originale Misbehaviour. Commedia, Storico (colore). Durata 106 min. Gran Bretagna, 2020 (Bim Distribuzione)
IL CONCORSO
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Londra, 1970. L’attivista per i diritti delle donne Sally Alexander si trova coinvolta – come tutti gli abitanti della sua città e della sua nazione – dal circo mediatico scatenato dal concorso di Miss Mondo, che Sally disapprova e che, ben presto, decide di osteggiare in prima persona attraverso picchetti, manifestazioni di dissenso e proteste di vario genere. Insieme con il suo gruppo di femministe, la protagonista pianifica addirittura di infiltrarsi nel pubblico per sabotare dall’interno l’organizzazione.
Lei e le sue sodali, infatti, portano avanti la convinzione – non ancora una polemica ricorrente come oggi – che la manifestazione contribuisca alla diffusione di una visione popolare denigratoria e degradante nei confronti del genere femminile e che favorisca la mercificazione del corpo delle donne. Mentre combatte la sua crociata, però, Sally scopre che il concorso viene vissuto in maniera diametralmente opposta dalle modelle di colore che vi prendono parte e la femminista britannica si scontra con il fatto che, per queste concorrenti, Miss Mondo rappresenta un’enorme opportunità di portare avanti la propria lotta per il riconoscimento a livello fattuale di pari diritti per tutti, senza discriminazioni etniche di sorta.
Commedia inglese che racconta la storia dell’edizione del 1970 di Miss Mondo, poi vinta da miss Grenada, Jennifer Hosten, diventata così la prima vincitrice nera nella storia del concorso.
Quell’edizione è peraltro passata davvero alla storia per essersi svolta in mezzo a continue controversie: oltre alla contestazione femminista di cui parla il film, infatti, ci furono anche infinite polemiche legate al fatto che si presentarono ai nastri di partenza due diverse miss Sudafrica, una bianca e una nera, e alla stessa vittoria della Hosten, che si diceva fosse influenzata dalla presenza dell’allora primo ministro di Grenada, sir Eric Gairy, nella commissione giudicante.