Con Filippo Timi, Toni Servillo, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Mimmo Cuticchio.
Titolo originale . Animazione, (colore). Durata min. Italia, Svizzera 82 ()
Tre bambini, in diverse epoche del Novecento, 1918, 1943 e 1978, attraversano le guerre mondiali e gli anni di piombo. A raccontare i quarantamila fotogrammi disegnati a mano uno per uno ci sono le voci di Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Achille Massi, Gemma Massi, Toni Servillo e Filippo Timi.
Difficile verbalizzare Invelle, il primo lungometraggio animato di Simone Massi presentato in concorso a Orizzonti alla 80ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Partire dal titolo può tornare utile: “invelle”, in dialetto marchigiano, significa “in nessun posto”. In effetti Simone Massi racconta un non luogo popolato di ricordi, di persone anonime che hanno attraversato gli orrori della guerra senza premi, né medaglie, e senza finire sui libri di storia.
Alle tematiche da sempre care a Massi, come la terra, la memoria, la civiltà contadina, si aggiunge il filo rosso della resistenza, riportato anche cromaticamente nel film, in bianco e nero tranne appunto dei dettagli rossi. A scomparire inesorabilmente, con il progredire degli anni e l’avvicendarsi delle generazioni, è la civiltà contadina. Massi la “riporta in vita” ripercorrendo, attraverso lo sguardo di tre bambini contadini in tre diverse epoche del Novecento – le due guerre mondiali e gli anni di piombo – la storia del Novecento, con uno sguardo politico preciso, rigorosamente antifascista.