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La diseducazione di Cameron Post

di Desiree Akhavan

Con Chloë Grace Moretz, Steven Hauck, Quinn Shephard, Kerry Butler, Dalton Harrod, McCabe Slye, Dale Soules, Sasha Lane, John Gallagher Jr..

Titolo originale The Miseducation of Cameron Post. Drammatico (colore). Durata 90 min. USA 2018 (Beachside Films, Teodora)

La diseducazione di Cameron Post

La diseducazione di Cameron Post

Cameron è un’adolescente che scopre di essere attratta dalle donne ma deve fare i conti con la comunità religiosa di God’s Promise.

Cameron Post è una studentessa di liceo con un grande segreto: la cotta per l’amica Coley, della quale nessuno deve venire a conoscenza, poiché da quando i genitori della ragazza sono morti lei è cresciuta con la zia Ruth, assidua lettrice della Bibbia convinta che l’omosessualità sia una malattia. Quando dunque Cameron viene scoperta a fare sesso con Coley durante il ballo di fine anno, zia Ruth la spedisce dritta dritta al God’s Promise, un centro religioso di “diseducazione” all’omosessualità.
Gli ospiti del centro, tutti adolescenti attratti da persone del loro stesso sesso, vengono “riprogrammati” partendo dal presupposto che essere gay sia peccato e che l’età adulta sia la stagione in cui ci si deve disfare di tutto quanto di trasgressivo si è commesso durante l’adolescenza.
Perché “tutto ciò che sembra divertente alla vostra età è in realtà il nemico”, nonché una manifestazione del Maligno.

La diseducazione di Cameron Post è basato sul best seller omonimo di Emily Danforth, che ha rivelato l’esistenza di queste realtà “educative” tollerate dalle autorità statunitensi, anche se al loro interno i diritti umani diventano “privilegi” da conquistarsi al prezzo della negazione della propria identità.

La regista americana di origine iraniana Desiree Akhavan, figlia di rifugiati dalla rivoluzione khomeinista e reduce dal successo del suo lungometraggio di esordio, Appropriate Behavior, entra a gamba tesa in quello che ormai è un genere cinematografico a sé, ovvero la storia di reclusione, e tiene evidentemente come faro guida Qualcuno volò sul nido del cuculo. Anche qui infatti c’è una “infermiera Ratched” sadica e crudele, e gli ospiti del God’s Promise comprendono tanto i ribelli quanto i collaborazionisti quanto gli anelli deboli della catena. Il personaggio più tragico di La diseducazione di Cameron Post è Rick, una sorta di capo scout armato di chitarra e buone intenzioni che è a sua volta un omosessuale “diseducato”.

Ma il film di Desiree Akhvan, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Sundance (e lo stile del racconto è perfettamente aderente a tutti i topos del cinema indie americano), non è una tragedia perché i toni, nonostante il contesto drammatico, sono conditi di ironia: quella che Cameron e due suoi amici all’interno del campo religioso riescono a mantenere di fronte alle difficoltà.

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