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L’Accabadora

di

Con Donatella Finocchiaro, Barry Ward, Sara Serraiocco, Carolina Crescentini, Federico Noli, Anita Kravos, Piero Marcialis, Camilla Soru.

Titolo originale L'Accabadora. Drammatico, commedia (colore). Durata 97 min. italia 2016 (Koch Media)

L’Accabadora

Cagliari negli anni ‘40 è già una grande città per chi giunge da un piccolo villaggio. Annetta vi arriva nei giorni in cui l’Italia sta entrando in guerra e gli Alleati iniziano a bombardarla. È una donna di circa trentacinque anni, sempre vestita di nero, solitaria e silenziosa, d’una bellezza di pietra tipica delle zone più arse della Sardegna. A Cagliari nessuno sa nulla di questa donna che sembra custodire nel suo passato un terribile segreto. Dice di essere in cerca della nipote Tecla e trova lavoro e alloggio presso una famiglia altolocata che le lascia in custodia una grande villa e abbandona la città per sfuggire alla guerra. Proprio durante un bombardamento, nella concitazione della fuga verso il rifugio, Annetta intravede Tecla uscire dal portone di una casa di tolleranza. Le offre aiuto ma la ragazza sembra preferire quella vita umiliante piuttosto che accettare qualcosa da lei. La frattura tra loro risiede nel passato di Annetta: un passato fatto di solitudine, dolore e morte perché lei, per tutti, era l’Accabadora, colei che dà la “buona morte” ai moribondi che la richiedano, un ruolo tramandatole un tempo dalla madre. La sua nuova vita nella grande città, sgravata ormai dell’antico ruolo, la porta a scoprire di essere una donna capace di avere curiosità per la vita, di vivere il sentimento dell’amicizia e forse dell’amore. Ma la guerra e la distruzione porteranno Annetta davanti a una difficile scelta: riprendere i suoi antichi abiti di Accabadora o concedersi di vivere la vita?

Enrico Pau, già regista di Pesi leggeri e Jimmy della collina, affronta una figura archetipale della sua Sardegna scegliendo i collaboratori giusti, non solo in ambito cinematografico: la sceneggiatrice Antonia Iaccarino, sua sodale dai tempi del cortometraggio La volpe e l’ape, il graphic novelist Igort che cofirma il soggetto, lo stilista e artista Antonio Marras che ha creato i costumi dell’accabadora. Ognuno di loro lascia la sua impronta sulla storia: l’asciuttezza dei dialoghi e la segretezza pudica e misteriosa attraverso cui i personaggi si rivelano; il taglio “storyboard” di certe inquadrature; la concretezza tattile di tessuti che portano in sé il ricordo di un passato pesante.
La gravitas caratterizza anche la protagonista, una splendida Donatella Finocchiaro che incarna Annetta come schiacciata dal peso della colpa, e poi via via alleggerita dalla inattesa apertura verso un destino non già terminalmente segnato. Accanto a lei Sara Serraiocco è una Tecla selvatica e ribelle e Barry Ward, l’attore irlandese protagonista del Jimmy’s Hall diKen Loach (nel cast in quota alla coproduzione irlandese del film), gestisce bene il suo ruolo di estraneo prima ancora che straniero, complice anche un utilizzo della lingua italiana (imparata per l’occasione) inadeguato ma in questo ruolo efficace. Ben due volte i personaggi rispondono ad una domanda importante con un “Non lo so”, ed è un piacere vedere in un film italiano contemporaneo questa realistica mancanza di consapevolezza, questa onestà nel riconoscersi pedine su una scacchiera predisposta da altri. La ricerca di senso è il motore che muove ognuno dei ruoli secondo i suoi mezzi e la sua cultura, e si disvela nel percorso, non nelle intenzioni di partenza.

Programmazione film
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA