Con Maryana Spivak, Alexey Rozin, Matvey Novikov, Marina Vasilyeva, Andris Keishs, Alexey Fateev.
Titolo originale Nelyubov. Drammatico (colore). Durata 128 min. Francia, Russia, Belgio , Germania 2017 (Produzione: Arte France Cinéma, Fetisoff Illusion, Les Films du Fleuve Distribuzione: Academy Two)
Loveless (Neljubov’ in russo: Нелюбовь?) è un film del 2017 diretto da Andrej Zvjagincev e scritto dallo stesso Zvjagincev in collaborazione con Oleg Negin.
Il film è stato selezionato per rappresentare la Russia ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera.
Mosca: Ženja e Boris sono in procinto di divorziare e continuano a litigare per la vendita del loro appartamento, incuranti del figlio dodicenne Alëša che essi trattano con sufficienza e durezza, non avendolo mai davvero amato e voluto, che ode le loro litigate e piange. Marito e moglie, dopo uno dei numerosi litigi, in cui si palleggiano a vicenda l’affidamento di Alëša, scorrono una giornata al lavoro, in cui Boris teme di avere conseguenze sulla sua attività se divorzierà e rimarrà con la sua nuova donna (essendo il suo capo ortodosso e non ammettendo impiegati che non abbiano una famiglia tradizionale) e con Ženja che spettegola dal parrucchiere. I due poi rimangono la notte a casa dei rispettivi nuovi partner, con la nuova compagna di Boris, Maša, che incinta di lui teme in parte di essere lasciata dall’uomo all’ultimo momento.
La mattina dopo, marito e moglie scoprono che Alëša non è ritornato a casa da scuola, e chiamano la polizia. Questi si mettono al lavoro, il che però richiederà un certo tempo e una certa burocrazia e partirà solo se il bambino non ritorna a casa da solo; Ženja e Boris allora si rivolgono al capo di un vicino ed efficiente gruppo di volontari, il quale illustrando le procedure del suo lavoro non manca di notare il dissapore fra i due coniugi.
Il gruppo, per restringere il campo di ricerca, passa a casa della nonna materna di Alëša, che vive fuori città: la ricerca non ha frutti, in compenso la donna accoglie la figlia, il genero e i volontari con molto disprezzo, visto che Ženja se n’è andata di casa anni prima, incinta di Boris, e ha sposato Boris solo per lasciare la madre opprimente. Al ritorno in città, la tensione fra Boris e la moglie precipita, con i due che dichiarano di non essersi mai amati, finché Boris non lascia la moglie sulla strada, tornando in città in macchina da solo.
I volontari proseguono le ricerche interrogando l’unico amico di scuola di Alëša, che indica loro un vecchio edificio cadente in cui i due ragazzini usavano andare a giocare, ma Alëša non è nemmeno lì. Poco dopo, Boris e Ženja ricevono una chiamata dall’obitorio per verificare l’identità di un bambino che è stato trovato morto: all’arrivo, vistolo, però i due coniugi riferiscono che non si tratta del figlio ed hanno un crollo psicologico.
Ženja più tardi vende l’appartamento. Le scene finali del film mostrano le ricerche di Alëša che proseguono, dal fiume vicino, al sentiero che all’inizio del film il ragazzino percorreva prima di tornare a casa, ad un bosco vicino, senza segno alcuno del passaggio di Alëša o di altre persone.