Con Cast (voci italiane): Carmen Consoli, Max Gazzè.
Titolo originale Monster Family. Animazione (colore). Durata 96 min. Germania 2017 (Adler Entertainment)
Emma crede di telefonare a un negozio di costumi, ma ha sbagliato numero e si ritrova a parlare con Dracula, che rimane ammaliato dalla sua voce. Per conquistarla decide di servirsi della strega Baba Yaga e fare in modo che trasformi Emma in una vampira. La donna, insieme al marito e ai due figli, viene colpita dalla magia della strega dopo una festa in maschera, ma anche la sua famiglia è trasformata insieme a lei: il padre in un mostro di Frankenstein, la figlia in una mummia e il figlio in un uomo-lupo. Mentre cercano di obbligare la strega a cancellare la maledizione, con l’aiuto di una collega di Emma figlia dei fiori, Dracula usa tutti i suoi poteri per corteggiare la donna, fino a portarla nel suo castello.
Monster Family è un film d’animazione 3D dal target dichiaratamente famigliare, dove proprio l’unione degli affetti viene posta al di sopra di tutto e si rivela capace di superare ogni avversità. Questo però accade nel modo più banale possibile, con un umorismo triviale e senza alcuna invenzione che possa conquistare anche un pubblico di teenager o maggiorenni.
A questo tipo di animazione spiritosa ma non troppo e su binari rodatissimi da cui non si osa mai svicolare, il regista tedesco Holger Tappe ci aveva già abituato con i precedenti Animals United e Impy e il mistero dell’isola magica. Era da sette anni che non usciva in sala con nuovo lungometraggio e la speranza era che ne fossimo liberati, invece torna con una nuova trappola per genitori, che trascinati dai bambini al pomeriggio nel centro commerciale finiranno per subire situazioni e battute più o meno infantili, non senza parentesi scatologiche. Il padre di famiglia per esempio è affetto da incontrollata flatulenza, il figlio trasformato in uomo-lupo si lecca il naso e si gusta il muco, la strega dall’alito pestilenziale regala un ruttino ravvicinato e il pipistrello ciccione raspa con una bacchetta nelle orecchie degli amici per poi assaporarne il cerume.
L’ironia sulla mitologia di mostri è tutta postmoderna invece, così Imothep viene confuso con il nome di Johnny Depp, mentre Dracula si veste come Magneto, con tanto di casco, e ha un piano di distruzione del mondo da tipico super-villain, senza che però la cosa sia comicamente sfruttata. A confronto persino il non proprio irresistibile Hotel Transylvania 2pare un capolavoro di finezza.