L’8, 9, 10 novembre sarà la volta di un grande personaggio. Ci chiederemo infatti: chi era veramente Napoleone?
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NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE racconta come la passione del Bonaparte – talvolta l’ossessione del Bonaparte – per l’arte e il sapere, abbia cambiato il volto della cultura moderna: dalla nascita di scuole, biblioteche e musei pubblici (tra cui Brera e il Louvre) alla fondazione dell’egittologia grazie alla campagna d’Egitto, dalle straordinarie scoperte archeologiche alle spoliazioni di opere d’arte, sino ad arrivare ai dipinti e alle sculture a lui dedicate.
Entreremo nella mente di Napoleone e nelle sue predilezioni letterarie, nella sua psicologia, nella sua passione smodata per l’affermazione di sé, che tanto ha ispirato uomini di potere, intellettuali, dittatori nel corso dei secoli successivi. Il punto di partenza di questo viaggio sarà Milano, città che Napoleone scelse come capitale del Regno d’Italia da lui creato, che avrà sempre con l’imperatore un rapporto di speciale affinità, tanto da ospitarne anche l’incoronazione del 1805.
Così, per la prima volta da allora, ascolteremo le musiche originali composte appositamente per la cerimonia e solo di recente riscoperte nell’archivio del Conservatorio di Milano. Per l’occasione seguiremo anche il restauro del manto indossato quel giorno da Napoleone e degli oggetti cerimoniali che lo accompagnavano, preziosa opera di recupero legata al progetto Restituzioni di Intesa Sanpaolo.
Proposto a duecento anni dalla morte di Napoleone, NAPOLEONE. NEL NOME DELL’ARTE è un documentario con la guida eccezionale di Jeremy Iron
Il soggetto è di Didi Gnocchi che firma la sceneggiatura con Matteo Moneta. La regia è di Giovanni Piscaglia, la colonna sonora originale di Remo Anzovino.