Titolo originale . Documentario (colore). Durata 29 min. 2017 ()
The Art of Migration
Il progetto
“…Ah, ma il figlio sa: la grazia del sapere
è un vento che cambia corso, nel cielo. Soffia ora forse dall’Africa.”
Alì dagli occhi azzurri – di Pier Paolo Pasolini.
Il progetto The Art of Migration nasce dall’incontro tra l’artista Virginia Ryan e un gruppo di ragazzi provenienti da diverse zone dell’Africa.
Presso la città di Trevi, in Umbria, ha preso vita un laboratorio d’arte, MakeArtNotWalls. Nel corso dei mesi sempre più ragazzi hanno preso parte a questo progetto, intorno al quale si è formato un gruppo di persone che, ognuna con la propria storia e il proprio bagaglio di competenze, hanno collaborato alla riuscita di questa iniziativa.
Quasi venti ragazzi ora frequentano con regolarità il laboratorio. Questo spazio è diventato una sorta di rifugio, di luogo identitario.
I ragazzi hanno prodotto un gran numero di opere, molte delle quali sono state esposte. Il 25 Aprile 2017, presso la Pinacoteca di Trevi, è stata tenuta la prima mostra collettiva di questi lavori.
I ragazzi hanno qui avuto modo di esporsi, di confrontarsi e sperimentarsi. Hanno raccontato le proprie storie alle persone creando uno scambio il cui valore va oltre il tempo chiuso della mostra.
Ricordo quando andai a trovarli le prime volte, i ragazzi erano spaesati e sfiduciati. La stessa iniziativa del laboratorio sembrava una scommessa dall’esito più che incerto. La stanza era di un vuoto disarmante.
Poi, con il passare dei mesi, la stessa stanza che prima era un “deposito” si è andata trasformando in uno spazio vissuto, condiviso. Persone delle culture più diverse si sono trovate insieme e hanno cominciato così a condividere le proprie storie, il proprio presente e i desideri futuri. Sono nate così un gran numero di opere che raccontano vite differenti e differenti modi di essere nel mondo.
La stanza è diventata una immensa biografia di colore. Ad oggi è quasi impossibile trovare anche solo un piccolo spazio dove appendere un nuovo quadro.
Il tempo che sarebbe stato vissuto come tempo dell’attesa si è trasformato nel tempo della creazione e degli incontri.
Il documentario The Art of Migration racconta questi incontri. Nel corso dei mesi Bernardo Angeletti e Matteo Fiorucci hanno seguito i ragazzi e le varie iniziative cui hanno partecipato.
Il tutto tentando con l’ascolto e con il dialogo di far emergere quanto stava accadendo.
La telecamera crea una distanza, è per questo che, prima di tutto, si è cercato di essere presenti in quanto esseri umani e solo poi anche come testimoni.
Il documentario ha il solo desiderio di mostrare ciò che è avvenuto e sta avvenendo e quanto l’arte di ascoltare sia necessaria per imparare senza credere di sapere.
Di Matteo Fiorucci
Biografia e Curriculum
Bernardo Angeletti:
(filmmaker e autore del documentario “The Art of Migration”)
Bernardo Angeletti è nato ad Assisi nel 1991 ed è un regista, produttore, sceneggiatore, fotografo italiano.
Ha studiato Scienze delle Comunicazioni all’università di Perugia dove si è laureato con 110 e lode.
Dopo aver girato il mondo con i genitori, ha studiato scienze della comunicazione all’Università di Perugia dove si è laureato con 110 e lode.
Ha prodotto e diretto il suo primo mediometraggio ‘Luigi’ nel 2014 selezionato al Perso Film Festival nella sezione Umbria in Celluloide.
Ha in seguito studiato all’European Film College, dove si è specializzato nella regia e produzione cinematografica di cortometraggi e lungometraggi realizzando in un anno più di 20 cortometraggi.
Nell’estate seguente è stato selezionato dal regista inglese Chris Waitt per lavorare nel suo nuovo film ‘ The great Director’ come coordinatore di produzione e assistente alla regia.
Ha in seguito collaborato con la BBC per la produzione di un programma televisivo girato nella costiera amalfitana.
Attualmente dopo aver diretto un cortometraggio chiamato ‘ Camera con vista’, Bernardo sta scrivendo la sceneggiatura del suo primo lungometraggio mentre lavora come Freelancer per diversi progetti.
Matteo Fiorucci
(filmmaker e autore del documentario “The Art of Migration”)
Scrittore, drammaturgo, fotografo e videomaker. Matteo Fiorucci nasce a Perugia. Laureato in Beni e Attività Culturali, con indirizzo antropologico, presso l’Università degli Studi di Perugia (2013), poi, in Antropologia e Linguaggi dell’Immagine presso l’Università degli Studi di Siena (2016).
- – Collaboratore con la compagnia teatrale Occhisulmondo, in veste di Drammaturgo. Ho collaborato allo spettacolo Frankie, presentato in esclusiva per il Festival Impertinente, presso il teatro Al Parco di Parma. Tutt’ora collaboro con la compagnia per diversi progetti.
- – Sceneggiatore del testo “Camera con Vista”, per il cortometraggio omonimo, che verrà diretto da Bernardo Angeletti a partire dal 27 Marzo 2017. Con protagonisti i tre attori: Francesco Rossini, Corrado Sassi, Andrea Vergoni.
Uno dei suoi testi teatrali è attualmente in concorso ad Hystrio, sezione Scritture di Scena. Sta inoltre curando l’edizione di due raccolte di poesie, che prevedo di pubblicare entro la fine di questo anno. Nel 2012 pubblica una raccolta di poesie, Scomparire, edita dalla casa Editrice Morlacchi. Nel 2013 espone una serie di fotografie e poesie presso il Caffè Letterario Morlacchi. Ha inoltre lavorato come fotografo per i cataloghi di diversi artisti quali Polly Brooks, Riccardo Toccacielo, Virginia Ryan, Danilo Fiorucci, curando la parte visiva e fotografica dei cataloghi. È attivo nella produzione diversi showreel per attori teatrali e cinematografici nel corso di quest’ultimo anno. Tra i progetti in divenire c’è un documentario che tratterà il tema della cecità e delle malattie rare, che verrà realizzato presso l’Istituto Serafico d’Assisi, centro d’accoglienza per pazienti con malattie rare e/o degenerative.
Virginia Ryan
(ideatrice del laboratorio MakeArtNotWalls):
Virginia Ryan è un artista visiva, scrittrice occasionale ed arte-terapeuta. Si è laureata alla National School of the Arts, Canberra, Australia (79) e in Arteterapia all’Università di Edimburgo (94).
Nata in Australia, è cittadina italiana dal 1981.
Le sue opere sono state esposte in musei, spazi pubblici e privati a livello internazionale dal 1985.
E’ fondatrice della Foundation for Contemporary Art (Ghana, 2004) e del gruppo ‘MakeArtNotWalls/Italia’ (Umbria 2016)
La sua ricerca è incentrato sui temi delle migrazioni, dell’identità, della memoria, della perdita e della trasformazione. L’artista predilige i materiali locali e interagisce spesso con le associazioni e le comunità artistiche appartenenti ai luoghi in cui opera. Ricorrendo ad un linguaggio visivo di evidente matrice occidentale e all’impiego di oggetti di uso comune.
Negli ultimi trent’anni ha vissuto e lavorato anche in Egitto, Brasile, Scozia, Ex-Jugoslavia, Ghana e Costa D’Avorio. Dal 1995 ha anche un atelier nella città di Trevi in provincia di Perugia.
Qualche Scatto
Nel corso del progetto sono stati fatti alcuni scatti che verranno poi riuniti in possibili esposizioni fotografiche. Alcune delle foto saranno esposte nel mese di Ottobre 2017 presso l’Istituto di Cultura Italiana di Edimburgo ed altre nel corso della manifestazione Umbria World Fest.
Le foto sono state realizzate da Matteo Fiorucci.
DATI TECNICHI DEL DOCUMENTARIO THE ART OF MIGRATION
Autori:
Bernardo Angeletti Matteo Fiorucci
Periodo di realizzazione: Settembre 2016 – Maggio 2017
Location: Trevi (Umbria) / Trebisonda Centro per l’arte contemporanea (Perugia) / Hotel Calafuria (Trevi) / Palazzo Lucarini (Trevi) / Fonti del Clitunno (Campello sul Clitunno)
Macchine da presa utilizzate: Nikon D5300 e Sony Gh4
Durata: 29 minuti circa